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autore
brano
 
Cicerone
De amicitia, 91
 
originale
 
[91] Ut igitur et monere et moneri proprium est verae amicitiae et alterum libere facere, non aspere, alterum patienter accipere, non repugnanter, sic habendum est nullam in amicitiis pestem esse maiorem quam adulationem, blanditiam, assentationem; quamvis enim multis nominibus est hoc vitium notandum levium hominum atque fallacium ad voluntatem loquentium omnia, nihil ad veritatem.
 
traduzione
 
91 Se, dunque, ? indice di vera amicizia ammonire ed essere ammoniti - e ammonire con sincerit?, ma senza durezza, e accettare i rimproveri con pazienza, ma senza rancore -, allora dobbiamo ammettere che la peste pi? esiziale dell'amicizia ? l'adulazione, la lusinga e il servilismo. D?gli tutti i nomi che vuoi: sar? sempre un vizio da condannare, un vizio di chi ? falso e bugiardo, di chi ? sempre pronto a dire qualsiasi cosa per compiacere, ma la verit? mai.
 

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